Brusio e il suo tabacco

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In occasione della sua assemblea, il 2 giugno la Società Storica sarà ospite della famiglia Misani. Sarà l’occasione di scoprire quanto rimane della produzione del tabacco e per riflettere sulla valorizzazione del centro di Brusio.

Per circa un secolo, nella bassa valle si è coltivato il tabacco; a lungo la base per sigari, tabacco trinciato o sigarette, ha costituito una lucrativa alternativa all’agricoltura tradizionale. Si tratta di una prima efficace risposta degli agricoltori di Brusio a una situazione di crisi: nella seconda metà dell’Ottocento, le navi a vapore e i treni fanno infatti confluire in Europa il grano e altri prodotti alimentari da paesi lontani come gli Stati Uniti. I prezzi crollano, la coltivazione della segale non conviene più e anche il secolare commercio del vino della Valtellina conosce una fase difficile dovuta alla diffusione di nuove malattie. Non è quindi un caso che in valle si punti a partire dal 1850 su un nuovo prodotto: il tabacco. Accanto a questa coltivazione nasce un’intiera filiera di produzione.

Con alcune fotografie, Dario Monigatti ci spiegherà il fenomeno a Brusio. Grazie al suo sapere scopriremo dapprima date, nomi e fatti che hanno caratterizzato questa produzione. Poi sarà l’occasione di fare un po’ di archeologia industriale. Grazie alla disponibilità di Pietro Misani, potremo visitare i locali dell’ex fabbrica di tabacchi di famiglia. Sarà l’occasione di riflettere su come valorizzare questo patrimonio in un contesto più ampio, in un percorso che integri il Borgo e la Casa Besta. L’incontro si concluderà con un rinfresco.

L’appuntamento è previsto in Casa Besta il 2 giugno alle 17:00 per l’assemblea. Dopo la parte statutaria, apriremo le porte ad interessati e curiosi per rivivere insieme una pagina di storia locale.


Società Storica Val Poschiavo