Inerti e allacciamento alle zone artigianali: le risposte al postulato PDC

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Nella seduta di Giunta di lunedì 22 ottobre, il consigliere Franco Vassella ha informato i presenti in merito alla presa di posizione riguardo il postulato PDC concernente il futuro della produzione degli inerti e l’allacciamento alle zone artigianali nel Comune di Poschiavo. Nella riunione del 27 agosto 2018, la Giunta comunale aveva accettato senza riserve il postulato in oggetto, incaricando il Consiglio comunale di presentare le risposte alle domande elencate.

Le risposte del Consiglio Comunale

1. Quali misure intende adottare il Consiglio comunale sia a “Li Geri” che a “Camp Martin” per quanto concerne le disposizioni sia del Tribunale amministrativo che dell’Ufficio per lo sviluppo del territorio dei Grigioni, e a quali scadenze?
I centri di lavorazione di Camp Martin e di Li Geri sono due componenti dello stesso problema. In sostanza, presso il centro di Camp Martin avviene la frantumazione primaria e secondaria e quindi la preparazione del materiale semilavorato utilizzato in seguito nell’impianto per la produzione del calcestruzzo a Li Geri. Attualmente, fatte salve le riserve ancora presenti in loco, il materiale lavorato a Camp Martin è di provenienza esterna, cioè deriva da altre cave, da scavi ecc.
L’impianto originario di Camp Martin è stato approvato con decisione EFZ del 27.12.2004 e con permesso dell’UNA del dicembre 2006. In seguito, in data 18.04.2017, il permesso è stato prolungato fino al 31.12.2021. A cavallo fra gli anni 2016 e 2017, la titolare dell’area di lavorazione di Camp Martin ha ammodernato gli impianti senza aver chiesto un regolare permesso di costruzione. Fra l’altro, a Camp Martin sono stati installati la struttura per la frantumazione secondaria, nastri trasportatori ecc. In data 3.11.2017 la IB Sili Poschiavo SA ha inoltrato una domanda di costruzione EFZ a posteriori affinché legalizzare gli interventi arbitrari costituiti dalla sostituzione e aggiunta di un frantoio, di nastri trasportatori e di due sili di caricamento.
Tramite decisione del 18 aprile 2018 l’Autorità EFZ competente, (Ufficio per lo sviluppo del territorio dei Grigioni), ha emanato una formale decisione rifiutando il permesso a posteriori per l’ammodernamento e l’estensione della piazza di lavorazione Camp Martin (Crodulöcc), imponendo al Comune di Poschiavo di avviare la procedura per il ripristino dello stato di legalità. Per quanto concerne l’area di lavorazione di Li Geri, giova rilevare che attualmente è ancora pendente presso il Governo cantonale un gravame di vigilanza, presentato il 14 dicembre 2016 da diversi cittadini residenti a Le Prese, concernente la problematica della pianificazione in zona Li Geri. Tramite detto gravame, gli insorgenti chiedono al Governo cantonale l’emanazione di un ordinamento sostitutivo in unione a una zona di pianificazione cantonale ai sensi degli artt. 23 cpv. 1 e 2 LPTC e 16 LPTC. In via eventuale viene chiesto al Governo di obbligare il Comune di Poschiavo all’immediata emanazione di un ordinamento pianificatorio che tenga pienamente conto del notevole potenziale naturalistico della zona. Inoltre, la IB Sili Poschiavo SA ha ammodernato l’impianto esistente di Li Geri tramite sostanziali modifiche senza chiedere la licenza edilizia. Tale licenza è stata chiesta retroattivamente, quindi dopo l’esecuzione degli interventi, tramite domanda EFZ del 9.09.2017. In sintesi, gli interventi messi in atto senza licenza edilizia consistono nell’installazione di un nuovo nastro trasportatore e dosatore di carico, di un impianto di depurazione a circuito chiuso con filtro a pressione, nella copertura di un box tramite tetto di metallo, nella modifica del regime di alimentazione dell’impianto per la produzione del calcestruzzo e nella demolizione di un vecchio silo. Tramite decisione del 18 aprile 2018 l’Ufficio per lo sviluppo del territorio dei Grigioni ha negato la licenza di costruzione per l’impianto di depurazione imponendo altresì al Comune di Poschiavo di avviare la procedura per il ripristino dello stato di legalità.
Per quanto concerne la licenza relativa al nastro trasportatore con dosatore di carico, alla copertura del box e alla modifica del regime di alimentazione dell’impianto per la produzione del calcestruzzo, l’ente cantonale ha statuito la competenza esclusiva dell’autorità comunale, che dovrà quindi chinarsi su dette problematiche. È stata invece approvata la demolizione del vecchio silo.
Ai sensi della fattispecie precedentemente riassunta, il Consiglio comunale è quindi tenuto a procedere:
– alla procedura di ripristino dello stato di legalità per l’area di lavorazione in località Camp Martin tenor decisione EFZ del 18 aprile 2018;
– alla procedura di ripristino dello stato di legalità per l’area di lavorazione in località Li Geri tenor decisione EFZ del 18 aprile 2018;
– alla procedura edilizia con relativa decisione in relazione alla materia di sua competenza per l’area di lavorazione in località Li Geri tenor decisione EFZ del 18 aprile 2018.
Indubbiamente gli interventi oggetto delle decisioni EFZ e quelli di mera competenza comunale costituiscono delle infrazioni al diritto formale e materiale, per cui il Comune di Poschiavo non potrà omettere di avviare una procedura di ripristino dello stato di legalità e una procedura di contravvenzione ai sensi dell’art. 95 LPTC. Come ventilato nelle decisioni EFZ del 18 aprile 2018, per ambedue le pratiche, nel contesto della procedura di ripristino dello stato di legalità, l’autorità comunale competente potrà vagliare la possibilità di tolleranza temporanea degli impianti esistenti fino al momento della realizzazione di un centro sostitutivo di lavorazione degli inerti e di produzione del calcestruzzo certificato. Nella valutazione dell’ipotesi di tolleranza temporanea degli impianti sarà necessario il vaglio dettagliato fra l’interesse pubblico al ripristino dello stato di legalità e l’interesse pubblico e privato alla tolleranza, limitata nel tempo, degli impianti al fine di poter garantire la continuità della produzione di calcestruzzo certificato, necessario per diverse opere pubbliche e private. Nel merito si rinvia a quanto concluso dallo specialista avv. Caviezel nella propria perizia dell’11 novembre 2016 sull’applicazione dell’art. 81 cpv. 1 LPTC che garantisce lo stato di proprietà. Ai sensi di tale norma edifici ed impianti costruiti a norma di legge, che non soddisfano più le prescrizioni in vigore, possono essere mantenuti e rinnovati. L’esame dell’interesse pubblico al rispetto delle normative, da una parte, e degli interessi, nel caso specifico pubblici e privati, a poter garantire l’approvvigionamento di calcestruzzo in valle dovrà essere estremamente profondo e dettagliato.

Il Consiglio comunale è intenzionato a sostenere unicamente il progetto “Mota da Miralago” per la produzione degli inerti, o sono considerati anche ubicazioni che risultano meno problematiche per la cittadinanza circostante?
Secondo i tecnici, cioè gli esperti del Comune e del Cantone, nonché il Consiglio comunale di Poschiavo, la Motta da Miralago è tuttora la soluzione migliore, quella attuabile in tempi ragionevoli e l’unica compatibile con l’apertura del cantiere Lagobianco (posticipata si, a tempo indefinito, ma pur sempre fortemente auspicata). Il vantaggio della Motta da Miralago è che si trova in un’area discosta dai centri abitati, tuttavia ben raggiungibile anche ragionevolmente d’inverno da tutti e due i Comuni. A meno che non vengano alla luce nuovi elementi sostanziali, il Consiglio comunale ritiene di non voler disperdere energie e tempo nella ricerca di siti alternativi alla Motta da Miralago, in questo momento per i quali la pianificazione andrebbe ricominciata da capo.

3. È intenzione del Consiglio comunale provvedere all’apertura di una cava per l’estrazione di sassi con relativa lavorazione lungo l’asse stradale del passo del Bernina, evitando il più possibile i disagi che questo traffico comporta alla popolazione?
Attualmente il Consiglio comunale non è intenzionato a cercare un altro sito d’estrazione. Lungo l’asse della strada del Bernina è stato realizzato il sito ad Abrüsü. Inoltre, lungo la strada cantonale si sta valutando un nuovo deposito per gli inerti puliti, alla luce del fatto che quello a Permunt è saturo. A questo scopo, il Consiglio comunale ha fatto elaborare uno studio da un professionista accompagnato dall’Ufficio tecnico comunale. Lo studio propone un nuovo sito di deposito a nord di Raviscè, in zona “Cà di Crap”, per il quale sarebbe necessario un nuovo accesso utile, all’occasione, anche per il traffico artigianale per Li Gleri (vedi circonvallazione di Raviscé). Ricordiamo che le procedure per l’apertura di un nuovo sito d’estrazione sono molto lunghe, basti ricordare che per l’apertura del centro di lavorazione ad Abrüsù si ha impiegato ca. 10 anni (pianificazione regionale, locale e procedura per il rilascio del permesso EFZ / licenza edilizia comunale e permessi speciali).

4. Con quale scadenza il Consiglio comunale intende provvedere alla realizzazione ad un allacciamento stradale adeguato alla zona artigianale a “Li Gleri”, evitando i gravi disagi odierni per la popolazione di “Raviscè”?
L’aumento del traffico pesante sulla strada per Li Gleri è causato non da ultimo anche dalla necessità – per mancanza di alternative – di prolungare il limite di utilizzazione del deposito
di materiale pulito di Permunt fino al massimo del tollerabile. A questa situazione eccezionale il Consiglio comunale intende da tempo porre fine (vedi punto 3). Comunque, l’Esecutivo è in trattative con il Cantone alfine di trovare una soluzione per la realizzazione a breve di una possibile circonvallazione a Raviscé.

A seguito della presentazione del documento, il consigliere Carlo Crameri, primo firmatario del postulato, è così intervenuto

Il PDC ringrazia l’Esecutivo, per la pronta risposta al postulato inoltrato, condivide il fatto che in questa situazione che si prolunga ormai da più anni sia necessario fare chiarezza e trovare una adeguata soluzione.

Presa di posizione alle varie risposte

Domanda N° 1 – Come da stessa ammissione da parte del C.C. Camp Martin e Li Geri sono due componenti dello stesso problema che con la decisione di rinunciare all’estrazione degli inerti dal lago necessitano dell’apporto di materiale dall’esterno. Nello sviluppo di queste due infrastrutture risultano evidenti infrazioni e si rende necessario procedere al ripristino dello stato di legalità.
Il Consiglio Comunale sottolinea di vagliare la possibilità di tolleranza temporanea degli impianti esistenti per poter garantire la continuità della produzione di calcestruzzo certificato e questo può anche essere capito e condiviso.
La vera problematica stà nel fatto che a Li Geri non essendoci più estrazione di materiale e pertanto si rende necessario portarlo in loco, questa situazione, ha porto inevitabilmente ad un raddoppio del traffico pesante su una strada che non è conforme a un traffico di queste esigenze.
La situazione è stata ampiamente segnalata nella serata informativa organizzata dal C.C. a Le Prese, il titolare della IB Sili segnalava di avere un impianto di pesatura a Camp Martin che doveva solo essere messo in funzione e che con questo sarebbero stati risolti gran parte dei problemi di traffico, che non sono in relazione alla produzione del calcestruzzo ma sono in relazione a tutti gli inerti che transitano da Li Geri.
Purtroppo l`impianto a Camp Martin non è mai stato messo in esercizio e si fa capo unicamente all` impianto di pesatura a Li Geri .
Ma per ritornare alla risposta del C.C. ciò che manca completamente nella relazione e che era esplicitamente richiesto nel postulato, sono le considerazione delle decisioni del Tribunale amministrativo , in modo particolare la sentenza del 17 maggio 2016 dove si conferma come già nel decreto del 2003 e in quello del 2007 il Governo cantonale non ha mai approvato la zone industriale / artigianale e ha approvato solo fino al 2015 la zona di estrazione e lavorazione della ghiaia a Li Geri, questo significa che in seguito alla soppressione dell`attività di estrazione del materiale dal lago, la lavorazione di materiale proveniente da altre località non può essere considerata come conforme alla zona di utilizzazione. Nella stessa sentenza si evidenziano anche le date entro le quali la committenza può utilizzare ancora i propri fondi.
Da notare che questa sentenza è passata in giudicato in quanto non è stato inoltrato ne da parte dal Comune di Poschiavo ne da nessun altro un opposizione.

Domanda N° 2 + 3 – Prendiamo atto che il CC considera solo la Mota da Miralago come punto di produzione degli inerti, una simile visione riteniamo non abbia la necessaria lungimiranza a media scadenza nel contribuire sia per quanto concerne il lato finanziario che per quanto concerne trovare una soluzione al traffico pesante che transita lungo tutti i centri abitati del fondo valle. Con un` estrazione di sassi lungo l`asse del passo del Bernina e un ripristino dell`estrazione al lago Bianco sarebbe possibile migliorare in modo sensibile sia la problematica del traffico che soddisfare la necessità degli inerti in valle.

Domanda N° 4 – Su questo punto apprendiamo con soddisfazione che l`Esecutivo è in trattative con il Cantone per trovare una soluzione a breve scadenza una soluzione alla problematica del traffico a Raviscè.

Considerazioni finali – Se vogliamo trovare una soluzione provvisoria e limitata nel tempo alla problematica degli inerti occorre innanzitutto saper fare una chiara distinzione fra la produzione del calcestruzzo e gli altri inerti che possono benissimo essere portati sui vari cantieri direttamente dal posto di produzione.
Per quanto riguarda il gravame di vigilanza la risposta è attesa prossimamente ma non potrà, a nostro modo di vedere, che considerare le infrazioni realizzate e quanto già segnalato sia dall`Ufficio per lo sviluppo territoriale che dal Tribunale amministrativo.
Pertanto il PDC auspica che si possa trovare un accordo fra le parti, che si provveda a corta scadenza a una soluzione al problema del traffico causato da Li Geri, che lo sviluppo del progetto Mota da Miralago sia realizzato in tempi ragionevoli se non vogliamo che sia una nuova sentenza dei tribunali a decretare il futuro degli inerti nel Comune di Poschiavo.


A cura di Marco Travaglia

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione

1 COMMENTO

  1. Grandissima patata (sempre ancora) bollente! La mia previsione è che non si troverà un accordo, il progetto non verrà realizzato in tempi ragionevoli e non sarà il Comune ad esprimere l‘ultima sentenza.