“La Posta”, a Brusio probabile agenzia in partenariato entro fine 2019

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Nella serata di venerdì 2 novembre, presso le palestre di Brusio, quattro dirigenti della Posta SA hanno presentato alla popolazione il progetto sul futuro del servizio postale in bassa Valposchiavo. Come indicato sull’invito recapitato ai brusiesi nelle scorse settimane, la Posta intende ulteriormente adeguarsi alla realtà quotidiana in continuo cambiamento. A Brusio si prevede di smantellare l’ufficio postale e aprire un’agenzia in partenariato entro la fine del 2019, anche se al momento non è ancora stato individuato un potenziale partner.

A porgere il saluto ai conferenzieri ci ha pensato il sindaco di Brusio, Arturo Plozza, che ha sottolineato come in molti concittadini il sentimento prevalente sia quello della nostalgia. Una nostalgia per un tempo in cui il servizio postale erano ancora le PTT e la gente del paese si recava più volte al giorno allo sportello del loro ufficio di paese – che fungeva anche da punto d’incontro e aggregazione sociale – per espletare operazioni di spedizione e pagamento. “È quindi naturale che la scomparsa dell’ultimo ufficio postale nel Comune di Brusio susciti forti emozioni”, ha spiegato il sindaco.

Thomas Simeon, responsabile della Svizzera sud-orientale, ha dato il benvenuto in italiano ai presenti a nome della Posta e ha mostrato un breve filmato sulla determinazione dell’azienda a mantenere un servizio postale al passo con i tempi ed economicamente sostenibile, nel rispetto del mandato ricevuto dalla Confederazione, cercando sempre nuove soluzioni e dialogando con cantoni, comuni e cittadini.

Da sx. Thomas Simeon, Silvio Giacometti, Pietro Cattaneo

Lo slogan di questo filmato, “Semplicemente vicina”, è poi stato spiegato in modo più approfondito da Pietro Cattaneo, responsabile della regione Ticino e Moesano. Il dirigente ticinese, da 40 anni in servizio presso la Posta, ha innanzitutto messo l’accento sui cambiamenti in atto nella società odierna dovuti alle nuove tecnologie. Poi ha parlato di come alla Posta stia fortemente a cuore il mandato ricevuto dalla Confederazione, ma che per ragioni di sopravvivenza sia giocoforza adattarsi ai tempi. Quindi, analogamente alla tendenza in atto in altri servizi, essa si sta orientando verso un servizio 24/7 grazie all’orario prolungato – garantito dalle sempre più numerose agenzie – e agli sportelli completamenti automatizzati “My Post 24”.

Servendosi di una presentazione con beamer Cattaneo ha mostrato l’incarico del servizio pubblico della Posta, che si può riassumere in invio e recapito di lettere/pacchi e traffico di pagamenti. In base alle statistiche degli ultimi anni riguardanti l’ufficio di Brusio, che già da un po’ di tempo non funge più da centrale per il recapito, l’utilizzo degli sportelli risulterebbe relativamente ridotto, stagnante o in calo. Solo tra il 2016 e il 2017 vi è stato un calo del 32% di lettere, 12% di ritiri di invii, 11% di pacchi e 5% di giustificativi di versamenti, per cui si impone un cambiamento, che la Posta prevede con l’apertura di un’agenzia (filiale) in partenariato entro la fine del 2019. “Una buona soluzione al passo con le nuove esigenze per il Comune di Brusio”, secondo le parole di Cattaneo.

A fare il punto sulla situazione regionale è intervenuto Silvio Giacometti, responsabile del settore St. Moritz, che ha citato alcuni esempi portati a buon fine. Come ad esempio in Bregaglia, dove sono presenti un’agenzia in partenariato presso l’Ufficio turistico di Maloja e presso la farmacia di Vicosoprano. Un’altra collaborazione in partenariato con Engadin Tourismus è stata recentemente avviata a Silvaplana e prossimamente la stessa cosa avverrà anche a Celerina.

“Proprio in queste settimane – ha spiegato Giacometti – in Svizzera il numero delle agenzie in partenariato (già oltre le 1’000 sedi) ha superato quello degli uffici postali e la gente sembra rispondere positivamente a questo servizio alternativo”. Anzi, a giudicare da recenti dati relativi a St. Moritz Dorf, dove da alcuni anni l’ufficio postale è stato soppresso in favore di un’agenzia in partenariato con il negozio Pomatti, l’attività postale dell’agenzia sarebbe pari se non superiore a quella dell’ufficio postale di St. Moritz Bad.

Sempre secondo Giacometti, il traffico postale nella regione negli ultimi due anni è diminuito drasticamente (circa 10% all’anno) a fronte di una decrescita del 2% negli anni precedenti. L’esperienza di Maloja e St. Moritz con le agenzie ha anche dimostrato che è fondamentale informare per tempo popolazione e ditte commerciali sui mutamenti in corso e sulle molteplici soluzioni che essi avranno a disposizione. Nel caso di Brusio il passaggio dall’ufficio postale all’agenzia comporterà quasi sicuramente un’estensione degli orari di apertura con medesime possibilità di espletare le operazioni relative a lettere e pacchi. I pagamenti potranno avvenire solo mediante terminale elettronico (con carta di credito), mentre i prelevamenti dal conto postale avranno delle limitazioni a seconda della disponibilità in contanti del partner dell’agenzia.

Un altro vantaggio offerto da un’agenzia – come è stato detto – sarebbe quello di un potenziamento del servizio a domicilio, che molti villaggi rimasti ormai da anni senza ufficio postale già conoscono. Il servizio a domicilio del postino/a nelle zone attigue all’agenzia non avverrebbe però tramite esposizione dell’apposita targhetta nella cassetta delle lettere, ma previo preavviso telefonico.

“Anche se la Posta propone la soluzione di agenzia in partenariato al Comune – ha affermato Cattaneo – la decisione finale spetta comunque solo alla Posta”. Ed ha aggiunto: “Al momento non sono ancora stati identificati potenziali partner commerciali, i quali dovranno tuttavia avere uno statuto societario e non quello di ditta individuale, ma prevediamo di trovare una soluzione entro il 3° o 4° trimestre del 2019”. Inoltre, da quanto si è potuto intendere, il partner non dovrà per forza avere la sua attività nel borgo di Brusio, ma potrebbe essere ubicato anche in un’altra contrada del comune.

Molti sono stati gli interventi e le domande sorti nella discussione con il pubblico, che in particolare ha sollevato dubbi anche sul futuro dell’unico ufficio postale che rimarrà in valle (quello di Poschiavo), o sulla legalità di chiudere o meno quello di Brusio (viste le mozioni e le discussioni sul servizio postale ancora in atto nel Parlamento elvetico), su un’eventuale discrezionalità nella scelta del partner della futura agenzia brusiese, che potrebbe infrangere la “Legge sulla concorrenza sleale”, sulla perdita di posti di lavoro, sulla garanzia di confidenzialità fra chi opererà nell’agenzia e sul fattuale risparmio rispetto ad un mantenimento dell’ufficio postale.

A rispondere ai numerosi quesiti è stato prevalentemente Pietro Cattaneo, che pur glissando sulla questione della discrezionalità nella scelta del partner e sulla perdita di posti di lavoro, ha cercato di rispondere alle altre questioni. Innanzitutto ha spiegato al pubblico che eventuali future decisioni sull’ufficio postale di Poschiavo o sull’agenzia di Brusio spetteranno esclusivamente alla Posta SA, che a seguito del mandato di servizio pubblico ricevuto dalla Confederazione dovrà comunque garantire il servizio postale di base in tutte le regioni del Paese.

Poi ha aggiunto che malgrado se ne parli molto sulla stampa, al momento non esiste alcuna moratoria sulla chiusura degli uffici postali, ma potrebbero bensì essere ratificati gli articoli di legge relativi a distanza o raggiungibilità di un ufficio o un’agenzia postale. Tuttavia le agenzie sarebbero un’ottima soluzione proprio in tal senso, oltre all’estensione degli orari di apertura. Il loro personale, inoltre, sarebbe tenuto a mantenere la confidenzialità delle informazioni alla stessa stregua degli impiegati della Posta. Stando a monitoraggi svolti negli scorsi anni in Ticino, sembrerebbe che questa garanzia sia ottimamente assicurata anche nelle agenzie, mentre tutti gli invii sensibili (come ad esempio un precetto esecutivo) non passano per norma alle agenzie, ma rimangono presso l’ufficio postale più vicino.

Cattaneo ha ribadito il concetto di una Posta che si adatta alle nuove esigenze, che garantisce un servizio pubblico di base e persegue una strategia economica sostenibile. E ha poi affermato che da un punto di vista economico l’ufficio postale di Brusio è in perdita, ma che anche la futura agenzia non riuscirà a chiudere i conti con delle cifre in nero. A conclusione delle sue risposte il dirigente postale ticinese ha voluto citare l’esempio della Germania e di altri Paesi dell’Europa settentrionale, dove gli uffici postali stanno ormai praticamente scomparendo a favore di agenzie in partenariato.

La serata è sicuramente stata di una certa utilità per schiarire alcune questioni, mentre altre sono purtroppo rimaste in una zona di mezz’ombra. L’impressione suscitata dall’incontro è che l’informazione sia giunta un po’ in ritardo, quando le decisioni sono già state prese. E che snocciolando statistiche e dati ben preconfezionati, mettendo il cittadino di fronte a una presunta ineluttabilità del processo in atto, si corri il rischio che egli non si senta più parte chiamata in causa ma mero oggetto di decisioni calate dall’alto.

Se davvero i tempi odierni impongono un ripensamento radicale sul servizio pubblico e su come debba essere espletato in futuro, sarebbe almeno opportuno coinvolgere più da vicino la popolazione, anche quella delle regioni marginali e di montagna. Non fosse altro che per renderle la pillola meno amara, come accennato dal sindaco di Brusio riferendosi al rinfresco che ha fatto seguito alla parte informativa della serata.


Achille Pola