Questo sangue non è mio – Giovanni Lucchese

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Non leggevo un libro in un solo giorno da… non ricordo! Sicuramente da mesi.
“Questo sangue non è mio” di Giovanni Lucchese è stato uno schiaffo.
Ho avuto paura di ciò che non capivo fino a circa 1/4, ho voluto prendere a schiaffi Carlotta fino a oltre pagina 120. Poi è accaduto che mi ha spezzato il cuore.
Mi sono ritrovata con una mano sul cuore (l’altra reggeva il libro), la testa che si muoveva come a dire “no” e il cuore che batteva forte forte.
E ho pianto. Poche lacrime, trattenute (perché sono in visita da mia madre e poi si preoccupa che io sia del tutto impazzita), ma vivissime!
Volevo questo libro da prima che fosse disponibile! Lo consiglio a chiunque abbia il fegato di guardare dentro al dolore e alla follia altrui.
Meraviglioso!

Corpo e anima. Dentro e fuori. Essere e apparire. Carlotta è da sempre in bilico tra queste eterne dicotomie, ad esse sopravvive, con esse convive. Ciò che è oggi non esisterebbe se non ci fosse l’Altra, la voce che da dentro la trascina in basso; ciò che era prima non sarebbe mai esistito se l’Altra non l’avesse plasmata a suo piacimento. Bruttina e goffa, facile vittima del gruppo, la sua unica amica è una voce che le risuona in testa da molti anni, che come un’eco eterna fa da contrappunto a ogni suo pensiero: ed è per seguire questa voce che Carlotta si ritrova, in un infinito oggi, con le mani sporche di sangue. Un sangue che non è suo ma che da lei nasce, dal suo passato, da quello che è stata e che è diventata. In una continua altalena di emozioni e di allucinazioni, percorriamo con Carlotta i cunicoli di una Roma sotterranea. Assieme a lei, dentro di lei, passiamo dal buio alla luce. Dal dentro al fuori. Dal corpo all’anima.


di Begoña / pagina fb