Apertura Forcola, Cantone non cede a richieste lombarde

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I regolamenti sono chiari e non possono essere messi in discussione. È stata questa la risposta del governo retico alla Regione Lombardia nell’incontro di ieri a Coira (GR) in cui si è discusso, tra le varie tematiche di carattere transfrontaliero, dell’apertura invernale dei passi, in particolare, quelli della Forcola di Livigno e dello Spluga.

Per ovvi motivi, le posizioni e gli interessi delle parti al riguardo sono risultati divergenti, si legge nel comunicato del Governo grigionese. L’incontro è stato organizzato su richiesta della Regione Lombardia che chiedeva, in particolare, di regolamentare in maniera più opportuna l’apertura dei passi della Forcola e dello Spluga.

“Per quanto concerne la Forcola – ha spiegato in una nota il sottosegretario di Regione Lombardia con delega alla Montagna, Ugo Parolo – esistono rigidità normative e politiche manifestate dal Cantone dei Grigioni che dovranno essere oggetto di ulteriori valutazioni”.

Non dello stesso avviso è il canton Grigioni, secondo cui a tal proposito esistono chiare regolamentazioni che non possono essere messe in discussione. “I patti sono sempre stati chiari – ha detto all’ats Alberto Crameri, segretario Dipartimento costruzioni, trasporti e foreste. L’apertura della Forcola di Livigno va dal primo lunedì di giugno fino all’ultimo venerdì di novembre, a meno di previsioni di nevicate abbondanti, caso in cui si può anche anticiparne la chiusura”.

Si tratta – ha aggiunto il segretario – innanzitutto di motivi di sicurezza, quali pericoli di valanga nel periodo invernale. La Valposchiavo, inoltre, lamenta disagi per l’intenso traffico estivo verso Livigno solo per fare rifornimento di benzina.

Per il passo dello Spluga, ha ricordato Crameri, c’è invece una commissione dell’Ufficio tecnico cantonale che insieme ai responsabili della parte italiana, ANAS in particolare, discute volta per volta apertura e chiusura, coinvolgendo gli impianti sciistici Splügen, direttamente toccati.

“Comprendiamo la Valposchiavo – ha concluso Crameri – come anche i livignaschi che, per quanto il tratto svizzero sia ovviamente più comodo, dispongono sempre dell’accesso dalla parte italiana, ma è un discorso di sicurezza per le persone dal quale non si può prescindere”.


Ats

1 COMMENTO

  1. Trattandosi di regole chiare, che non possono essere messe in discussione, il Cantone NON deve in alcun modo cedere a tali richieste “lombarde”.
    Gli interessi nel contesto della via di collegamento attraverso il passo della Forcola sono, da sempre e lo rimarranno anche in futuro, diametralmente diversi.
    Complimenti ai rappresentanti del Cantone, per non aver titubato in questa presa di posizione!